associazione culturale in Perugia dal 1986
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Ai confini con l'acqua santa.
Il Monte Pizzuto (o Pozzoni) è situato a sud di Norcia, sul confine tra l'Umbria e il Lazio, che in quel tratto coincide con il vecchio confine fra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio. Ferdinando II di Borbone lo chiamava il confine con l'acqua santa, distinguendolo dagli altri confini del suo regno che erano delimitati dall'acqua salata del mare.
I confini dell'acqua santa erano spesso oggetto di controversie e contese. Al termine di trattative secolari si stabilì nel 1840, di comune accordo, di segnare una linea di confine attraverso capisaldi di pietra, a vista l'uno dall'altro, dal lago di Fondi sul Tirreno fino alla foce del Tronto sull'Adriatico.
L'immane lavoro fu portato a termine nel 1847: vennero infissi ben 686 cippi cilindrici di pietra dal peso di ca 10 quintali ognuno, con incise da un lato, quello rivolto verso il Regno borbonico, un giglio stilizzato e un numero progressivo, dall'altro, quello rivolto verso lo Stato della Chiesa, l'anno di collocazione e le chiavi decussate della Chiesa. Sulla sommità una linea (spezzata o dritta) indicava l'andamento del confine verso il cippo precedente e successivo.
Con l'Unità d'Italia i cippi persero la sua funzione, e così venne meno anche la sorveglianza. Sono rari quelli rimasti in piedi. Molti sono stati abbattuti per trafugare il bel testimone metallico con gli stemmi dei due stati, sotterrato alla loro base. Ce ne sono ancora alcuni ai Pantani, verso il Monte dei Signori, Monte Utero, e alla sella di San Leonardo, sotto il Monte Pizzuto, dove passa la nostra escursione.
Ritrovo e partenza: Perugia parcheggio Borgonovo – Centova: ore 7,30; Ponte San Giovanni davanti alla Caserma dei Carabinieri ore 7.45. Colazione in Valnerina.
Itinerario in autobus: Perugia – Foligno – Valnerina – Norcia - Pescia
Percorso a piedi:
Il percorso inizia a Pescia (m 1074). Una comoda sterrata ci porta fuori dal paesino, costeggiando il torrente La Pescia. Dopo aver passato la Chiesetta di Santa Maria Maddalena, luogo devozionale una volta molto amato dai pesciani, purtroppo lesionato dall'ultimo terremoto, saliamo entrando dentro una bellissima faggeta ombreggiata. A quota 1450 – Forca San Leonardo, usciamo allo scoperto, in prossimità di una fonte e di un cippo di confine. Si prosegue sempre in salita su comoda mulattiera, fra pascoli e tratti boschivi. A quota 1700, si gira verso sin imboccando un sentiero che passa sotto la cima, attraversando il bacino glaciale fino alla sella est (1845 m); da qui, con un'ultima salita, seguendo la cresta, si raggiunge la vetta del Monte Pizzuto (1903 m). Splendido panorama sul Terminillo, sulla conca del Velino, la Piana di Amatrice, il Lago di Campotosto, i Monti della Laga, il Gran Sasso, i Monti Sibillini, il piano di S. Scolastica con Norcia, i monti e gli altipiani di Cascia.
Sempre seguendo la cresta si scende versa la sella ovest, presso la quale si gira sulla destra nella Costa Penitenza, lungo il crinale del Monte della Croce. Raggiunta una sterrata la si percorre fino alla Fonte delle Piatenette (1424 m), e da lì a Civita di Cascia (1171 m).
Civita di Cascia è un paese ricostruito ex novo dopo il terremoto del 1979, poco distante dal vecchio paese, i cui ruderi sono ancora visibili.
L'escursione si conclude con un piccolo rinfresco in compagnia della Sig.ra Silvana Crespi, referente del Presidio Slowfood della Roveja di Civita di Cascia. Grazie al lavoro ed alla passione di un gruppo di donne del paese, questa antica specie di pisello selvatico, che cresce in montagna fino a 1200 m, è stata riscoperta, ed ora viene tutelata.
Interesse: paesaggistico-naturalistica, storico (il cippo), gastronomico (la roveja)
Difficoltà: E' richiesto un buon allenamento: il percorso si snoda su sterrate, mulattiere, e, verso la cima, su sentieri di montagna, qualche volta un po esposti, che richiedono attenzione e una presa sicura degli scarponi. Sono raccomandati i bastoncini. Dislivello in salita: ca 850 m; in discesa: ca 750 m, per un lunghezza di ca 14 km e ca 5.30 ore escluse le soste.
Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, cappellino, creme solari, giacca a vento leggera o kway, opportuni i bastoncini. Ricambio in autobus in caso di tempo incerto.
Pranzo al sacco.
Quota di partecipazione 15 euro
Ritorno a Perugia: attorno alle ore 19.30 – 20.00