associazione culturale in Perugia dal 1986
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DA FORSIVO A ROCCANOLFI PASSANDO PER POGGIO DI CROCE
Alle spalle di Preci, verso ovest, si estende un territorio di notevolissimo interesse, sia dal punto di vista degli insediamenti, che da quello artistico-culturale. Nota oggi coma la Montagna di Preci, la zona fu chiamata fin dal sec. XII-XIII Valle Oblita. Ricca di boschi, vallate, pianori e torrenti, forse deve il suo nome alle difficoltà di accesso. I suoi numerosi centri abitati, con altitudine da 800 a 900 m., erano e sono tuttora difficilmente raggiungibili trovandosi fuori mano rispetto alle vie di comunicazione correnti.
Ma in passato la Valle Oblita non era certa un territorio dimenticato. Godeva di una prospera economia silvo-pastorale, grazie all’operato delle Comunanze Agrarie, che regolavano il diritto del legnatico e del pascolo sulle terre di proprietà collettiva. Numerosi anche i Monti Frumentari, che prestavano ai contadini più bisognosi il grano e il granturco per la semina. Esistevano fiorenti rapporti commerciali con la Toscana, dovuti alla presenza dei chirurgi di Preci a Firenze, e soprattutto al fatto che gli abitanti della zona andavano stagionalmente in Toscana a lavorare come facchini della dogana. E' documentato che già alla fine del '300 questi montanari “pendolari” crearono una Congregazione dei Doganieri che si occupava, tra l'altro, di commissionare agli artisti fiorentini opere d'arte destinate alle chiesette delle loro terre native.
Fra quelle opere spicca una raffinatissima “Annunciazione”, tavola dipinta da Giovanni del Biondo nel 1385, fino a poco tempo fa gelosamente custodita nella Chiesa dell'Annunziata di Poggio di Croce.
Dopo i recenti eventi sismici, per motivi di sicurezza, l'opera è stata trasferita a Spoleto, al deposito dei Beni Culturali di Santo Chiodo.
Ritrovo e partenza: ore 7.30 : Perugia parcheggio Borgonovo – Centova; ore 7.45: Ponte San Giovanni, davanti alla Caserma dei Carabinieri. Colazione durante il tragitto in autobus
Tragitto in autobus: Perugia – Foligno –Spoleto - Borgo Cerreto – Norcia - Forsivo
Percorso a piedi:
Nelle vicinanze di Forsivo (1025 m ) imbocchiamo una sterrata che tra campi coltivati e pascoli ci porta a Casa S. Cassiano (1190 m ) ai piedi del Monte Cavogna. Da lì affronteremo piano piano la salita verso la larga e allungata cresta, liberamente su prati fioriti, mentre un meraviglioso panorama si allarga man mano che saliamo. Raggiunta la cima (1416 m ) si apre una splendida vista sugli altipiani di Cascia, parte del Piano di Santa Scolastica, l'altipiano di Montebufo e infine sulla dolcissima Valle Oblita, meta della nostra escursione. Più lontano, all'orizzonte, tutti i maestosi monti dell'Appennino centrale: Monte Terminillo, Monte Pizzuto, i monti della Laga, il Gran Sasso, e infine la catena dei nostri amati Monti Sibillini.
Scendiamo, sempre su prati, verso la Forca Aquali (1217 m), e da lì su sterrata verso Poggio di Croce (881 m ), piccolo castello a guardia della Valle Oblita, dove consumeremo il nostro pranzo al sacco sulle panchine della piazza centrale.
Dopo aver attraversato il paese raggiungiamo, tramite un'antica mulattiera ombreggiata Villa del Guado (790 m) , in fondo alla valle. Lì ci aspetta il pullman che in pochi minuti ci porta vicino a Roccanolfi. Facciamo un ultimo breve tratto a piedi, imboccando il Sentiero della Regina, antica via d'accesso alla parte più alta di Roccanolfi (806 m), nella vicinanza della Torre e della chiesetta dedicata a San Rocco.
Secondo la leggenda, la regina Nolfa o Arnolfa, delusa dalla sua vita matrimoniale, giurò di ritirarsi tra i monti, in un castello che nessuno, tanto meno il marito, avrebbe mai ritrovato.
Dopo la visita al paese (purtroppo parziale, perchè danneggiato dal terremoto) concluderemo la giornata al fresco davanti alla chiesetta di San Rocco, con dolci ternani e vino di una nota cantina....
Prima di partire incontreremo il Sig. Costantino, piccolo produttore di formaggio pecorino a Roccanolfi.
Interesse: paesaggistico, naturalistica, storico-culturale
Difficoltà: Visti i dislivelli (salita ca 450 m; discesa ca 630 m) e la lunghezza (12 km) è richiesta una buona condizione fisica. L'itinerario si sviluppa su sterrate e mulattiere e non presenta particolari difficoltà. La salita e la discesa al Monte Cavogna è su prati, senza sentiero, ognuno può zigzagare come crede meglio. Per la discesa su sterrata verso Poggio di Croce sono consigliati i bastoncini.
Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, opportuni i bastoncini, creme solari, cappellino, giacca a vento o k way.. Ricambio in autobus in caso di tempo incerto.
Pranzo al sacco; a Poggio di Croce c'è una fontana, per rifornimento d'acqua.
Quota di partecipazione individuale: da 12 a 15 euro a seconda del numero dei partecipanti.
Ritorno a Perugia: intorno alle ore 20,00