Versione stampabile

Domenica 29 maggio 2016 MONTE AMIATA Attorno a Seggiano e Giardino di Daniel Spoerri

associazione culturale in Perugia dal 1986
Casella Postale n° 73 - 06132 San Sisto (PG) email: post@naturavventura.it – www.naturavventura.it

Domenica 29 maggio 2016

MONTE AMIATA

Attorno a Seggiano e Giardino di Daniel Spoerri

Ritrovo : ore 7.30 da Pian di Massiano parcheggio Minimetro, formazione degli equipaggi e partenza.

N.B. Non essendo stato possibile trovare un autobus, l'iniziativa verrà realizzata con auto proprie.

Itinerario in auto: Perugia-Chiusi (all'ingresso dell'autostrada c'è il bar "Il Pino" per sosta breve per colazione), poi Chianciano- La Foce- Campiglia d'Orcia.

Itinerario a piedi: L’escursione parte da Campiglia d’Orcia ( 740m). Ancora oggi l'assetto del paese conserva l'impostazione urbanistica ricevuta prima dell'anno 1000 . Una breve salita ci porta a Campigliola . (880m)

La Torre della Campigliola, è l’unico resto della Rocca di Campigliola o Campigliaccia. Si tratta di una vecchia fortificazione di avvistamento, costruita a controllo della antica via Francigena che percorreva la vallata. Da qui godiamo una larga vista sulla Val d’Orcia e su Radicofani. Percorrendo una stradina sterrata che è in parte nel bosco e in parte al sole,arriviamo nella zona alta di Vivo d’Orcia e attraversiamo la SP65. Un sentiero ci porta attraverso un bosco di castagni e faggi a quota 1040m. Ora siamo alla sorgenti del Vivo.
Lungo il torrente, a partire dal Medioevo, furono costruiti mulini, cartiere, ferriere e, negli anni '20 del secolo scorso, una prima centrale elettrica che sfruttava l'energia idrica. Tracce di questi antichi edifici sono tuttora visibili, coperte dai rampicanti, in uno dei paesaggi più belli ed evocativi della zona.

In località Ermicciolo, alle sorgenti del torrente Vivo, si trova la chiesetta romanica dell’Eremo dedicata a S. Bartolomeo. Questa dovette essere la sede del primitivo monastero benedettino fondato da Romualdo nell’XI secolo. La chiesa è immersa in un magnifico castagneto, è a navata unica conclusa da un’abside semicircolare, ha una muratura in conci di pietra trachitica squadrati.

E’ notevole l’apparato decorativo della facciata, formato da arcatelle pensili, colonnine e riquadri di opus reticolatum. Decorata risultata anche l’abside da un motivo ad arcatelle simile a quello della facciata.

L'epoca di costruzione della cappella è incerta, anche se presenta caratteri architettonici e decorativi di chiara espressione romanica.

La passeggiata che va dall'Ermicciolo all'Eremo, lungo il percorso del fiume, è una delle più gradevoli in assoluto dell'Amiata: ci si può fermare ad osservare le cascatelle e la diga in mezzo ai boschi, oltre alle grotte che servirono da rifugio ai partigiani durante l'ultima guerra e ai siti archeologici in cui sono stati ritrovati reperti del mesolitico e di epoca etrusca.

Il sentiero scende ora verso Vivo d’Orcia per arrivare sulla strada che ci porterà a Seggiano. Dopo una breve salita scendiamo ancora per arrivare all’ Eremo di Vivo.

L’Eremo è il nucleo più antico del paese, si incontra nella parte bassa dell’attuale abitato e fu eretto sulle rovine di un monastero camaldolese che fondò San Romualdo. Dell’insediamento rimane il Borgo Principale, caratterizzato da antichi fabbricati, e la chiesa di San Marcello con lo stemma della famiglia Cervini in facciata. La chiesa è frutto di varie trasformazioni di cui restano interessanti decorazioni plastiche sul lato destro.

Il Palazzo Cervini, che domina l’Eremo, fu trasformato su progetto dell’architetto fiorentino Antonio da Sangallo il Giovane per volontà di Papa Marcello Cervini che fu Papa soltanto per pochi giorni. Al complesso Cervini si accede attraverso un ponte in pietra sotto il quale scorre il torrente Vivo. Annesso al grandioso palazzo c’è un Giardino all’Italiana della fine del XVIII secolo.

Dopo la visita dell’ Eremo saliamo in pochi minuti al paese di Vivo, dove prendiamo il pullman per proseguire la giornata con la visita del Giardino Spoerri, realizzato nei pressi dell'abitato di Seggiano.

Daniel Spoerri, nato Daniel Feinstein (Gala?i27 marzo 1930), è un danzatore,pittore e coreografo rumeno naturalizzato svizzero. All'inizio degli anni '90 l'artista ha cominciato ad installare un parco di sculture nella Toscana meridionale, 1997 "Il Giardino di Daniel Spoerri" è stato aperto al pubblico. Attualmente ci sono 110 opere di 50 artisti diversi, da scoprire in un terreno di ca. 16 ettari. Tra gli artisti si trovano per esempio Eva Aeppli, Luciano Ghersi, Bernhard Luginbuehl, Meret Oppenheim, Graziano Pompili, Aldo Mondini, Jean Tinguely e tanti altri.

Il motto latino “Hic terminus haeret” che si trova scritto sul cancello all’ingresso significa “Qui aderiscono i confini” inteso non tanto come punto di arrivo ma come punto di evoluzione e” passaggio”.

Il giardino non è semplicemente una mostra di sculture nel verde. Ogni scultura ha trovato il suo posto ideale. Quasi tutti oggetti sono divertenti, ironici e sono comprensibili anche da chi non è un critico d’arte. Spoerri stesso usava tanti oggetti della cultura contadina ormai tramontata. Per esempio il monumento alla sedentarietà, una torre alta, costruita con ferro, aratri, rastrelli. Oppure Il gocciolatoio di tritacarne che è una fontana . Una stanza inclinata,con ogni dettaglio in bronzo, ricorda Bomarzo. La poltrona del buon governo (titolo in tedesco” La sedia del fachiro” di Luciano Ghersi) , fatto di ferro e filo spinato, ti invita a sederti . Oppure Il sentiero labirintiforme che lo si può scoprire, camminando. Cosa sarà la docianella piscana ? In un “bosco” di tubi appesi, il penetrabile sonoro, in cui si sentono forte le vibrazioni. Nello zodiaco di Eva Aeppli ognuno cerca la propria” faccia”.

Nel vasto parco, con tante sorprese con vista splendida su Seggiano, passano velocemente 2-3 ore. Nel bar c’è la possibilità di riposarsi.

Per approfondire vedi anche: www.danielspoerri.org

Difficoltà: l'itinerario si sviluppa su strade sterrate e sentieri ben tracciati e non presenta particolari difficoltà. Tuttavia è necessario un minimo di allenamento ed una buona condizione fisica. Dislivello salita di 450 m ed in discesa di 300 m per uno sviluppo di circa 9 km - tempo di percorrenza: circa 4 ore escluse le soste.

Interesse: naturalistico, paesaggistico ed artistico.

Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, giacca a vento, mantella antipioggia o kway e ricambio da lasciare in auto. Consigliati i bastoncini da trekking.

Pranzo: al sacco.

Ritorno : previsto intorno alle ore 20,00.

Costi: costo carburante da dividere tra i membri dell'equipaggio delle auto.

Per l'ingresso al giardino: adulti € 10,00, ridotto per bambini e studenti € 8,00, bambini sottogli 8 anni gratis.

Un eventuale annullamento per maltempo o qualsiasi altra causa verrà comunicato per email entro sabato 28 maggio, quindi gli iscritti all'escursione sono pregati di controllare la loro posta elettronica, oppure di consultare il sito di NaturAvventura. In mancanza di comunicazioni, l'escursione risulta confermata e si svolgerà regolarmente come da presente programma.

L’escursione è riservata esclusivamente ai soci in regola con il pagamento della quota sociale per l’anno in corso.

Organizzatori:  Gisela Elizabeth Krayss  Brigitta Engel Hofer