associazione culturale in Perugia dal 1986
Casella Postale n° 73 - 06132 San Sisto (PG)
email: post@naturavventura.it – www.naturavventura.it
PARTENZA: da Perugia Pian di Massiano lato minimetrò ore 8.
PERCORSO IN AUTOBUS: Perugia, Todi, uscita della E 45 per Montecastrilli, Portaria.
PERCORSO A PIEDI:
Con questa escursione intendiamo iniziare un percorso a tappe che ci porterà alla scoperta dei Monti Martani e delle località più interessanti dei dintorni.
L' escursione di quest' anno parte dal piccolo borgo di Portaria (m. 445 slm). Il paese, adagiato sulla costa del monte, non offre nulla di particolarmente notevole, oltre l' ambiente medievale caratteristico, un paesaggio stupendo, una veduta invidiabile. Antico borgo fortificato delle terre Arnolfe conserva una doppia cinta muraria con torri quadrate alla quale si sono addossate le abitazioni.
Dentro le mura, presso la Porta Spoletina, la Chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo. Sulla sua rustica facciata in pietra, è inserita la fronte di un cippo carsulano, con una ampolla centrale e due vasi ansati ai lati.
Dal paese si scende di qualche metro, si imbocca un sentiero che sale dolcemente, dopo aver attraversato -purtroppo- una piccola discarica. Si procede in salita attraverso un sentiero visibile e un poco dismesso in alcuni punti, fino a toccare la località di Casa le Monache (m. 455). Si giunge al Fosso dell' Eremita, lo si supera e, procedendo a destra, dopo circa 20 minuti si imbocca un sentierino con un segnale che indica “Romita 15 minuti”, che ci porterà al Convento dell' Eremita (m. 781), più volte oggetto di visita da parte nostra.
Edificato, secondo un' antica tradizione, da San Francesco verso il 1213, il convento rimase a lungo un centro importantissimo della più stretta e rigorosa spiritualità francescana. Nel 1380 il convento passò al B. Paoluccio Trinci da Foligno, diventando un caposaldo della rinnovata famiglia dei Frati Minori. Nel secolo XV vi abitarono: S. Bernardino da Siena, il B. Francesco da Pavia ed il B. Francesco da Brescia. Nel secolo XVI inoltrato, il cenobio passò ai Frati Minori Riformati, che vi rimasero fino all' invasione francese. Da allora, ridotto ad altri usi, fu destinato all' abbandono e alla rovina. In questi ultimi lustri un frate francescano ha iniziato il restauro degli edifici del complesso . Presso il convento si estende un magnifico bosco, popolato di celle e romitori, tra cui lo speco in cui avrebbe abitato S. Francesco.
Dall' eremo si prosegue percorrendo un bellissimo viale alberato, si supera un breve tratto di sentiero intagliato nella roccia e si scende ripidamente tra lecci secolari fino ai ruderi di un' edicola sacra, chiamata “La Madonnuccia” (m. 630). Questo è un tratto dell' antica mulattiera Cesi – Casteldelmonte – Spoleto, scandito da cappelline ed edicole che segnavano il percorso sacro delle processioni che da Cesi salivano al Convento dell' Eremita. Proseguendo ancora in discesa si giunge dopo circa mezz' ora nei pressi delle rovine di Carsulae (m.450).
Si prosegue per un breve tratto di strada sterrata che costeggia l' area archeologica fino ad arrivare ad un incrocio e ad un' altra strada sterrata che porta all' ingresso del parco delle Fonti di San Gemini (m 366). Giunti all' ingresso principale del parco si riprende l' autobus per proseguire fino a San Gemini, per una breve visita ai principali monumenti (Chiesa di San Francesco, Porta Burgi, Chiesa di Santa Maria de Incertis, Palazzo Pretorio, Chiesa di San Giovanni Battista, Porta Tuderte, Palazzo Canova ora Medici e l' Abbazia di San Nicolò).
La cittadina è posta su un' altura in piacevole posizione. Conserva nel tessuto urbano e in alcuni monumenti, l' atmosfera dell' antico borgo medievale. Qualche studioso ha voluto identificarla con la romana Casventum, ma non esiste alcuna prova al riguardo. Si è visto comunque che l' assetto viario medievale ne ricalca uno precedente e che l' asse principale segue il percorso della via Flaminia. Molto probabilmente fu un sobborgo della più potente Carsulae sviluppatosi intorno ad un gruppo di ville romane. La cittadina fu un centro fortificato: un castellum è menzionato già nei primi anni dell' XI secolo. Fece parte delle Terre Arnolfe ed ebbe nell' abbazia di San Nicolò un importante nucleo di aggregazione sociale ed economica. Sul finire del XII secolo divenne libero comune. Nel 1530 divenne feudo della Chiesa.
Difficoltà: richiede un minimo di allenamento; 4 ore e mezza di cammino con dislivello in salita di m.455
e m. 555 in discesa. Breve tratto in discesa molto ripido che richiede qualche attenzione. E'
consigliato l' uso dei bastoni.
Interesse: paesaggistico, naturalistico e culturale.
Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, k-way e ricambio da lasciare in autobus.
Pranzo: al sacco.
Ritorno: previsto intorno alle ore 18.30.
Costo: 15 euro per l' autobus;
In caso di non raggiungimento del numero minimo di partecipanti l' escursione sarà effettuata con mezzi propri.
I soci che hanno rinnovato l' iscrizione in questi ultimi giorni, sono invitati a portare con sé la ricevuta, onde evitare spiacevoli inconvenienti al momento della partenza.