associazione culturale in Perugia dal 1986
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La storia geologica della Val d’Orcia iniziò circa 5 milioni di anni fa quando la zona incominciò a sollevarsi ed il mare, caldo e poco profondo, a ritirarsi, lasciando depositi di sabbia, argilla e resti di animali marini. Successivamente l’attività di due vulcani, quello dell’Amiata e quello di Radicofani sovrapposero uno strato di lava che raffreddandosi diede origine a rocce chiamate trachiti. L’elemento caratteristico e dominante del paesaggio è costituito da fenomeni erosivi che mettono a nudo lo strato argilloso di colore chiaro. I calanchi, costoni di roccia spesso a forma di ventaglio, separati da creste affilate e le biancane, formazioni a cupole con un versante coperto di vegetazione, sono le sue forme più peculiari. Il Monte Amiata si erge isolato e domina la valle, la sua massa lavica è ricoperta di faggi, abeti e castagni. Le acque piovane che penetrano in profondità quando vengono a contatto con il magma residuo riaffiorano come calde sorgenti termali ricche soprattutto di calcio e di zolfo. Nel 2004 il parco naturale e culturale della Val d’Orcia è divenuto Patrimonio dell’Unesco.
opo circa 15 minuti di strada pianeggiante si inizia una graduale discesa che si apre sul meraviglioso paesaggio della Val’Orcia dominata dal maestoso profilo del Monte Amiata. Sullo sfondo Radicofani e San Quirico. Ancora 4 Km di discesa fino ad arrivare al punto più basso del percorso, poi per 3 km la graduale risalita. Il cammino che procede con lievi dislivelli offre uno scorcio imponente sui calanchi della Val d’Orcia, caratteristici fenomeni erosivi prodotti dal dilavamento delle acque su rocce argillose e chiare. Terminato l’anello, verso le 14,30 si visita il borgo di San Casciano dei bagni. (la visita programmata ante-COVID prevedeva un bagno ristoratore nei vasconi termali dai quali l’acqua sgorga ad una temperatura di 40°C )
San Casciano dei bagni, piccolo borgo in provincia di Siena, riceve le acque di ben 40 sorgenti termali con una portata di quasi 6 milioni di litri al giorno che vanno ad alimentare principalmente il centro termale Fonteverde uno dei resort più rinomati d’Italia. Il resto delle acque alimenta i vasconi di Bagno Grande e di Bagno Bossolo antichi lavatoi sottostanti al paese dove in ogni stagione ci si può liberamente immergere.
All’entrata del borgo troneggia il Castello Turrito edificato nel 1911 di proprietà della famiglia Bologna. Le stradine del paese di impianto medioevale disegnano un percorso circolare che culmina con la Collegiata di san Leonardo con il suo campanile del ‘600.
Furono gli Etruschi ad impiantare le prime strutture per favorire l’uso delle acque termali successivamente sfruttate dai Romani che si affidarono alle proprietà curative di queste acque particolarmente indicate nei problemi dell’apparato locomotore e con effetti benefici sul fegato e sulle vie biliari. Presso il bagno Grande il recente e sorprendente ritrovamento di un santuario dedicato al dio Apollo conferma l’importanza di queste terme nel primo secolo a.C.
oltre ai dispositivi di protezione (dpi) obbligatori scarponi da trekking, opportuni i bastoncini, abbigliamento adeguato al clima: consigliati cappellino, occhiali da sole.
Si comunica che, causa Covid19, il numero massimo di partecipanti non potrà superare le 20 unità.
costo del carburante da dividere fra i componenti dell’equipaggio.
Un eventuale annullamento per numero insufficiente di partecipanti, maltempo o qualsiasi altra causa verrà comunicato in tempo utile per email a tutti i soci, che sono pregati di controllare la loro posta elettronica, oppure di consultare il sito di Naturavventura. In mancanza di comunicazioni l’iniziativa si svolgerà come da presente programma.
L’iniziativa è riservata ai soci in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.