associazione culturale in Perugia dal 1986
Casella Postale n° 73 - 06132 San Sisto (PG)
email: post@naturavventura.it – www.naturavventura.it
I luoghi: Secondo un'antica tradizione non confortata da documenti, le origini del Borgo (così è chiamata affettuosamente la città) sono legate alla storia di due pellegrini di nome Arcano ed Egidio. Di ritorno da Gerusalemme, con alcune reliquie del Santo Sepolcro, si fermarono nell'alta valle del Tevere presso una sorgente lungo la strada. Arcano in sogno ebbe una visione che gli indicava di fermarsi in quel luogo e fondare una città in onore del Santo Sepolcro. Da documenti risulta che nel 1012 si erige una abbazia che poi verrà aggregata all'ordine camaldolese. Proclamato libero comune nel 1301, perde la sua indipendenza nel XIV secolo contesa tra varie signorie. L'espansione e l'abbellimento urbanistico della città ebbero il loro momento fondamentale durante il domino di Firenze, che affidò all'architetto Buontalenti il completamento delle mura e l'erezione della fortezza. Da questo momento la sua storia segue quella del Granducato di Toscana.
Il programma
Domenica 29 aprile San Sepolcro e l'eremo di Montecasale
Ritrovo e partenza : Perugia, parcheggio centro di intrattenimento Borgonovo di Centova, formazione degli equipaggi e partenza alle ore 09.00 con auto proprie per San Sepolcro (AR).
Percorso in auto: Perugia- San Sepolcro
Parcheggiate le auto, visiteremo la graziosa cittadina toscana che conserva tutto il suo intatto fascino tra antiche chiese e ariose piazze. Ma per comprendere San Sepolcro dobbiamo confrontarci con le opere di Piero della Francesca, colui che sovrintende alla luminosità e all'armonia che emana dalle sue strade, dai suoi scorci e dai suoi palazzi. Le opere del grande pittore sono raccolte nel museo civico dove si trova l'affresco della Resurrezione , capolavoro della maturità dell'artista. Spostate alcune auto all'eremo di Montecasale, si parte a piedi da porta Romana ed in breve si giunge alla chiesa di san Casciano. L'itinerario prosegue su strade campestri alternando un paesaggio contraddistinto da prati, coltivi, uliveti e sparsi casali. Su sentiero si imbocca la valle del torrente Afra e, dopo aver percorso un breve tratto su asfalto, si tocca la piccola chiesa di san Martino. Si sale nel bosco fino al suggestivo eremo edificato nel XII secolo aggrappato alla montagna con le costruzioni che sporgono dalle rocce insieme alle quali sembra fondersi. Pranzo al sacco durante l’escursione. Recuperate le auto a San Sepolcro saliremo al rifugio la Spinella (circa 12 km), nostra base per questa due giorni in Appennino. N.B. gli ultimi km sono su strada bianca, ma agevole.
Sistemazione nelle stanze e camerate, preparazione della cena e pernotto.
Difficoltà:modesto impegno
Dislivello :in salita m 450 e discesa m 80
Lunghezza : circa 6 km
Tempo di percorrenza :2,30 ore escluse le soste
Abbigliamento: scarponcini da trekking, bastoncini, k-way, copricapo e quant’altro ritenuto utile secondo esigenze, oltre a ricambio da lasciare in auto.
Interesse: paesaggistico, naturalistico, storico
Lunedi 30 aprile : La Montagna ed il monte Maggiore
Dopo aver fatto colazione ci muoveremo direttamente dal rifugio, seguendo un sentiero che serpeggia nel bosco e ci conduce alla piccola località La Montagna che conserva una torre di presumibile origine longobarda. Nel piccolo centro potremo ristorarci all'antica osteria gestita dalla stessa famiglia da cinque generazioni, qui un buon bicchiere di vino ci renderà più lieto il proseguo del nostro cammino.
Giunti ad un bivio si gira a sinistra sotto il Poggio della Rocca, che nasconde i ruderi della fortificazione chiamata rocca Filippina, fatta costruire dal fratello di Enrico I all'inizio del X secolo.
Si sale fino al Poggio dei Tre Termini che fungeva da limite fra gli stati preunitari: il Ducato d'Urbino, lo Stato Pontificio ed il Granducato di Toscana ed è facile incontrare lungo il percorso ancora antichi cippi confinari.
Poco più in basso il Passo delle Vacche che deve il suo nome al passaggio delle mandrie transumanti nei lunghi spostamenti invernali verso i pascoli della Maremma.
Si continua a salire raggiungendo il crinale dell'Alpe della Luna per poi raggiungere la cima di monte Maggiore, quota massima dell'itinerario posta a m. 1384.
E' l'habitat naturale di ungulati quali il cervo, il daino, il capriolo ed il cinghiale, di predatori come la volpe e la faina. Ma sopratutto questo regno degli animali è simbolicamente dominato dal lupo. Al successivo incrocio si gira a sinistra per tornare in breve al nostro rifugio per cena e pernottamento.
Pranzo al sacco durante l’escursione.
Difficoltà:mediamente impegnativo
Dislivello :in salita e discesa circa m 800
Lunghezza : circa 15 km
Quota massima : m 1384 monte Maggiore (salita facoltativa)
Tempo di percorrenza :6 ore escluse le soste
Abbigliamento: scarponcini da trekking, bastoncini, k-way, copricapo e quant’altro ritenuto utile secondo esigenze.
Interesse: paesaggistico, naturalistico
Martedì 1° maggio La Ripa della Luna ed il monte dei Frati
Dopo aver fatto colazione faremo a ritroso una piccola parte dell'itinerario del giorno precedente fino al crinale e da qui gireremo a sinistra dove poco dopo ci apparirà lo spettacolo della Ripa della Luna, uno straordinario salto di roccia che offe un panorama unico sulla Massa Trabaria ed il Montefeltro fino al mare Adriatico. Superata la cima del monte dei Frati (m.1453), la più alta elevazione dell'Alpe della Luna, scenderemo gradatamente attraversando il Passo delle Coste e raggiungeremo al Poggio della Ciocchetta il piccolo rifugio di Pian della Capanna.
Da qui in breve si torna alla nostra base e, dopo aver pulito e sistemato i localipotremo riprendere la strada di casa.
Pranzo al sacco durante l’escursione.
Difficoltà: mediamente impegnativo
Dislivello :in salita e discesa m 600
Lunghezza : circa 13 km
Quota massima : m 1453 monte dei Frati
Tempo di percorrenza :5 ore escluse le soste
Abbigliamento: scarponcini da trekking, bastoncini, k-way, copricapo e quant’altro ritenuto utile secondo esigenze, oltre a ricambio da lasciare in auto.
Interesse: paesaggistico, naturalistico, storico
Nota bene:
Avere un rifugio in autogestione presuppone la collaborazione di tutti per preparare le cene, le colazioni e pranzi al sacco di lunedì e martedì. Occorre anche adoperarsi nelle pulizie finali dei locali utilizzati.
Per dormire è tassativo l'uso di un sacco a pelo o sacco lenzuolo e portare tutto l'occorrente per il soggiorno individuale, compresa biancheria da bagno.
La sistemazione spartana prevede di dormire in stanze a più letti da comporre in base al numero degli iscritti.
I servizi sono presenti solo ai piani e sono composti da lavabi, wc e docce.
Tutti i locali sono riscaldati se servisse.
Le due serate che trascorreremo insieme saranno ancora più piacevoli se spontaneamente i partecipanti si offriranno di animarle con musica, letture, giochi di società.
Quota di partecipazione individuale :
MIN. 10 PARTECIPANTI : € 80.00
MAX. 30 PARTECIPANTI : € 28.00
Ovviamente più siamo più ci divertiamo e meno paghiamo.
La quota include :
sistemazione in rifugio in stanze a più letti ( anche a castello) per una capienza massima di 60 persone
spese di gestione e consumi
La quota non include :
Spese di viaggio da dividere per ogni equipaggio
Il pranzo al sacco del primo giorno
Spese per le cibarie necessarie per 2 cene, 2 pranzi al sacco e due colazioni.
L'acquisto dei viveri verrà fatta da alcuni membri del Direttivo .