associazione culturale in Perugia dal 1986
Casella Postale n° 73 - 06132 San Sisto (PG)
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Per “Corridoio Bizantino” si intende quella esigua fascia di terra, stretta fra i domini longobardi del Ducato di Spoleto a oriente e del Ducato della Tuscia a occidente, che consentì per quasi due secoli (dalla fine del VI secolo –invasione dei Longobardi- al 774 –sconfitta dei Longobardi da parte dei Franchi-) il collegamento tra il Ducato Romano, controllato di fatto dal papa, l’ Esarcato di Ravenna (capitale dei territori bizantini in Italia) e la Pentapoli (Rimini, Pesaro, Ancona, Senigallia, Fano) in mano ai Bizantini.
La via Amerina si staccava dalla Cassia poco dopo l’ uscita da Roma in località Valle del Baccano, toccava le città falische di Nepi, Falerii Novi, Castellum Amerinum (Orte), per poi entrare nel territorio umbro, collegando Amelia (da cui prendeva il nome), Todi, Bettona, Perugia, per terminare a Chiusi dove si ricongiungeva alla Cassia.
Della fitta rete creata dai Romani la via Amerina non era certo fra le principali strade; aveva infatti una funzione sussidiaria soffocata dalle due arterie limitrofe ben più importanti: la Flaminia ad est e la Cassia ad ovest.
Con il crollo dell’impero romano d’ occidente e con le invasioni barbariche, la via Amerina assunse un ruolo sempre più importante, divenendo l’ arteria di comunicazione principale tra Roma e Perugia e, da qui, in direzione nord-est con Ravenna, congiungendosi alla via Flaminia in località Luceoli, nei pressi dell’attuale città di Cantiano.
Il tratto meglio conservato di questa strada si ammira nella zona di Civita Castellana [un breve tratto con il basolato originale è stato di recente da noi percorso nell’escursione alle forre di Corchiano del 15 marzo scorso].
Il tratto fra Amelia e Todi fu sempre molto scomodo e poco frequentato se non nel periodo del Corridoio Bizantino. Incerto è lo stesso tracciato, anche se la presenza di numerose torri e di alcuni ponti di epoca altomedioevale sono la prova più tangibile dell’esistenza di una vecchia strada, in quanto costituivano un punto di passaggio obbligato.
Partenza: ore 8.00 da Ponte San Giovanni – parcheggio antistante la stazione dei Carabinieri. Formazione degli equipaggi e partenza con auto proprie.
Itinerario in auto: Ponte San Giovanni – superstrada E45 direzione Terni – uscita Todi/Orvieto – direzione zona ind.le di Pian di Porto (girare a destra due volte; poi a sinistra e di nuovo due volte a destra), sosta colazione al bar-pasticceria “Bella Napoli”, in via Veneto. Quindi si prosegue in direzione di Todi lungo la strada statale Tiberina. Dopo 5 km, alla prima rotatoria procedere in direzione degli impianti sportivi e dello stadio comunale in loc. Ponte Naia (indicazioni stradali) e raggiungere la frazione di Vasciano dove, una volta posizionate alcune vetture al termine del percorso, inizia l’ escursione.
Itinerario a piedi: Vasciano (m. 333 s.l.m.) sorge sulla collina che fronteggia a sud Todi, dividendo le vallate formate dai torrenti Naia e Arnata. Scendendo tra le case del paese, a sinistra della chiesa, lungo un viottolo tra gli orti si raggiunge una strada sterrata ed il bosco sottostante. Dopo aver percorso un breve tratto si esce dal bosco e, ai piedi di un oliveto che si stende sul fianco della collina, si raggiunge un piccolo gruppo di case restaurate recentemente. Si tratta della località Ospedaletto (m. 286 s.l.m.), dove un tempo sorgeva, appunto, uno dei più antichi ospedali del territorio. Stiamo ormai percorrendo il tracciato della via Amerina, che prosegue piacevolmente tra campi coltivati, zone alberate e vigneti, parallelo al corso del torrente Arnata.
In breve si raggiunge un primo ponte altomedioevale che supera un piccolo fosso e si arriva al molino Ponte di Pesciano (m. 256 s.l.m.). A questo punto ci si trova sul fondo della valle dell’ Arnata, chiusa tra il colle di Torre Olivola e quello occupato dalla vasta pineta di Montenero, in uno dei tratti più suggestivi del nostro itinerario. Subito dopo si attraversa il torrente per mezzo del cosiddetto “ponte romano”, risalente in realtà anch’ esso all’ Alto Medioevo. Si prosegue costeggiando il torrente per un tratto fresco ed ombroso che porta al molino Ciuccio, ora di proprietà privata.
Dopo circa 200 metri, ad un bivio segnalato da un cartello che indica il “Cammino della Luce” (attualmente in allestimento e che prevede di collegare Aquileia con Roma), si gira a sinistra fino a superare con un guado il Fosso di Civitella; quindi si costeggia un campo e si prosegue per una sterrata che costeggia l’ “Azienda Faunistica Anguillara” fino ai resti dell’ antico ponte della Falce posto nei pressi di un altro importante molino, detto molino Olivieri o molino Arnata di Pesciano. Ora la sterrata sale ripidamente costeggiando a destra l’ Azienda Anguillara e offrendo, a tratti, una bella visuale sul castello di Sismano.
Appena usciti dal bosco si scollina, in località “Mestaiola [cioè piccola maestà] di Sismano”, dedicata a Santa Eurosia, protettrice dei raccolti, chiesetta posta nei pressi di un importante incrocio di strade.
Ci si trova ora ai piedi del Colle dei Casalini (m. 506 s.l.m.), sulla cui sommità sorgeva il castello di Civitella Mogliemala dove un tempo sorgeva un ospedale per il ricovero, prima, di pellegrini e viandanti e, in seguito, per l’ assistenza a poveri e malati. Qui, si abbandona la via Amerina che scende verso sud in direzione di Castel dell’ Aquila e di Amelia e si procede a sinistra in direzione est lungo una strada sterrata pianeggiante. Da qui si ha un colpo d’ occhio magnifico sulla campagna circostante che alterna campi coltivati a boschi e a bellissimi casali in pietra (Casa Piana I, Casa Pescara, Casa Piana II, il Poggio), purtroppo in rovina, dipendenti dalla “Fattoria di Sismano” di proprietà della famiglia Corsini e, in senso orario, sui monti Martani, del Narnese e Amerini. Quasi al termine della strada, si prende a sinistra “Via del Palazzo”, la si percorre fino a scendere ripidamente sulla strada provinciale “Sismanese”.
Di nuovo a sinistra si percorre quest’ ultima per qualche decina di metri per poi imboccare a destra la strada di Collepero al cui termine si ritorna sulla provinciale, ormai a poche centinaia di metri dal castello di Sismano dove termina la nostra escursione.
Difficoltà: il percorso si sviluppa su strade sterrate e sentieri ben tracciati e non presenta particolari difficoltà. Tuttavia è necessaria una buona condizione fisica per la lunghezza del percorso di circa 14 km e per una lunga salita, a tratti ripida. In caso di terreno bagnato è da prestare una qualche attenzione ad un breve tratto in ripida discesa e all’attraversamento di un fosso.
Dislivello: circa 300 metri di salita e 200 di discesa per quasi 5 ore di cammino, escluse le soste.
Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, giacca antivento o kway e ricambio da lasciare in auto. Consigliati i bastoncini da trekking.
Pranzo: al sacco.
Ritorno a Perugia: previsto intorno alle ore 18,30.
Costi: il costo del carburante da dividere tra i componenti l’ equipaggio di ciascuna vettura.
Un eventuale annullamento per il maltempo o per qualsiasi altra causa verrà comunicato per email entro sabato 14 novembre; pertanto gli iscritti all’ escursione sono invitati a controllare fra venerdì 13 e sabato 14 novembre la propria posta elettronica; oppure a consultare il sito di NaturAvventura.
In mancanza di comunicazioni, l’ escursione risulterà confermata e si svolgerà regolarmente come indicato dal presente programma.