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Domenica 26 ottobre 2014

UMBRIA

Lugnano in Teverina e Alviano

È nostra opinione che il territorio collinare compreso tra Orvieto a nord, Amelia a sud, la valle del Tevere ad ovest e i monti Amerini (Monte Melezzole, Monte Croce di Serra, Monte Castellari) ad est, non sia molto conosciuto dalla gran parte di noi Umbri, trattandosi di un territorio marginale e non ben collegato con il resto della regione.

Su alcune di queste colline sorgono piccoli borghi medievali, alcuni da noi già conosciuti in precedenti escursioni (Baschi, Guardea); altri (Montecchio, Tenaglie, Porchiano del Monte) che saranno invece meta di future gite.

I due paesi che visiteremo in questa occasione, Lugnano in Teverina (uno dei borghi più belli d’ Italia) ed Alviano, hanno nel loro territorio diverse ed interessanti evidenze sia storico-artistiche che naturalistico-ambientali, che meritano assolutamente di essere “scoperte” o rivisitate da chi ha già percorso questi luoghi. Con le poche ore a nostra disposizione non sarà certo possibile conoscerle tutte: visiteremo quelle che a noi sono sembrate le più interessanti, sperando di suscitare nei partecipanti la curiosità di tornare in altre occasioni.

Riportiamo di seguito una breve descrizione del territorio che fa da sfondo alla nostra passeggiata, tratta dalle schede pubblicate dall’ IRRES nel 1993 nel volume Umbria: Itinerari Turistici e Ecologici. Orvietano/Amerino Narnese Ternano; per primo il fiume Tevere,[la partenza della nostra escursione è a poche decine di metri dalle sue rive] “il cui corso in questo settore definisce quasi sempre il confine umbro-laziale, che è frequentato ed utilizzato da alcune specie, per lo più comuni, di uccelli legati alle zone umide”; ci troviamo poco distanti dal lago e dall’ Oasi di Alviano dove “a differenza di quanto accaduto altrove (lago di Corbara), qui ad Alviano lo sbarramento artificiale del fiume ha dato luogo alla formazione di un’ abbondante vegetazione palustre e ripariale che occupa buona parte delle sponde e delle acque del lago originatosi su terreni planiziali. Il lago di Alviano è divenuto negli anni un importantissimo luogo di sosta e nidificazione per numerosi rappresentanti dell’avifauna acquatica: sono ormai circa un centinaio le specie osservate, alcune delle quali utilizzano quest’area ormai fondamentale per la migrazione.”

Altra curiosità di questo territorio è la sorgente di Ramici: “Lungo la riva sinistra del fiume Tevere, sul margine di un terrazzo alluvionale prospiciente l’attuale corso del fiume, in località Acqua Santa, è stata individuata la sorgente di Ramici. Molto ben conosciuta dagli abitanti di questa parte della valle essa è degna di nota per le sue acque salate. Le acque che sgorgano in piccola quantità dalla presa hanno infatti una salinità altissima ed una spiccata componente cloruro-sodica da cui deriva il particolare sapore. L’affinità geochimica rilevata fra questa sorgente e alcuni campioni prelevati nei campi geotermici a Torre Alfina, nella vicina area vulcanica, portano a supporre, in prima approssimazione, la possibilità che questa piccola sorgente fredda (15 gradi) sia in qualche maniera collegata a essi”.

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Partenza: da Ponte San Giovanni - piazzale del mercato, davanti alla caserma dei Carabinieri alle ore 7,30 precise (nuovo orario solare).

Percorso in autobus: Ponte San Giovanni, E45 (direzione Roma), uscita Orte, Attigliano.

Percorso a piedi: L’ itinerario inizia lungo la strada provinciale Attigliano – Alviano all’altezza del cavalcavia che supera la ferrovia Roma – Firenze, in località Case Archignano (m. 78 slm). Si imbocca una sterrata che sale con un tratto molto ripido fino ai ruderi del Castello di Ramici (m. 202), forse una torre di guardia sulla Valle del Tevere, probabilmente distrutta dai Guelfi di Orte nel 1311 nella guerra contro Amelia. Il nome viene da “S. Maria del Ramo”, luogo di culto molto venerato, che ha dato nome a tutta la zona. I resti delle mura sorgono sul bordo di un profondo calanco a picco sulla valle del Tevere, da dove si gode un magnifico panorama; in condizioni di normale visibilità si vedono a sinistra i Monti Cimini, a ovest l’altura di Montefiascone con l’imponente cupola di S. Margherita e il Monte Amiata.

La strada prosegue, ormai pianeggiante in cresta tra i calanchi. Ci troviamo infatti in una zona di ampie estensioni di sedimenti argillosi, presenti sulle colline a ridosso del Tevere, dove si è formato un fenomeno erosivo che costituisce un elemento caratterizzante di queste aree. Si tratta delle forme di erosione ‘a calanco’ qui fortemente sviluppate sia arealmente che come incisività del fenomeno, dovute all’attività modellatrice degli agenti atmosferici su queste litologie facilmente erodibili.

La zona è anche ricca di reperti archeologici non più visibili: dapprima a sinistra un’antica fornace di calce e poi, superato Poggio Murlo (m. 224) un ipogeo romano mai studiato). In breve si lascia la zona calanchiva e si raggiungono le prime case in un ambiente agricolo intensamente coltivato. Attraverso un percorso su ampia sterrata con brevi tratti di asfalto, si raggiungono le località di Podere Prato (m. 262), Cerque Lascie (m. 252), Podere Orzole (m. 300), Fontana di Ranti (fra le più antiche fontane di Lugnano), Podere Colombara (m. 352) fino alla Chiesa della Maestà (m. 321).

Siamo ormai ai piedi della collina su cui sorge Lugnano (m. 419) che si raggiunge attraverso una breve ma ripida salita.

Consumato il pranzo al sacco ed effettuato un giro per i vicoli del borgo visiteremo la splendida Collegiata (sicuramente una delle chiese romaniche più belle ed interessanti dell'Umbria).

Quindi trasferimento in autobus ad Alviano e visita del Castello e dei diversi Musei qui allestiti (il Museo storico e multimediale di Bartolomeo d'Alviano e dei Capitani di ventura umbri; il Museo della civiltà contadina ed il Centro di documentazione faunistica dell' oasi di Alviano.

Difficoltà: nessuna difficoltà in particolare. Il percorso si snoda quasi sempre su strade sterrate o asfaltate, con due tratti in forte salita, di cui il primo, disagevole in presenza di fango o di pioggia. Lunghezza del percorso di circa 9 km, con dislivello in salita di m. 350. Tempo di percorrenza di circa 3 ore e mezza escluse le soste.

Interesse: paesaggistico, artistico e storico

Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking, giacca a vento e ricambio da lasciare in autobus. Consigliati i bastoncini, utili nei tratti in salita, soprattutto in caso di terreno bagnato.

Pranzo: al sacco.

Ritorno a Perugia: previsto intorno alle ore 20.

Costi: € 12-15 per l’ autobus in base al numero dei partecipanti.

€ 1,50 (ridotto per i gruppi) per la visita al Castello di Alviano.

Qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di partecipanti per la prenotazione dell’autobus, l’escursione sarà annullata, previa comunicazione agli interessati.

Un eventuale annullamento, per motivi di maltempo o numero insufficiente di partecipanti, verrà comunicato per e-mail entro sabato 25 ottobre a tutti i soci; quindi gli iscritti all’escursione sono pregati di controllare la loro posta elettronica oppure di consultare il sito di Naturavventura. In mancanza di comunicazioni l’escursione risulta confermata e si svolgerà regolarmente come da programma.

L’escursione è riservata esclusivamente ai soci in regola con il pagamento della quota sociale per l’anno in corso.

Organizzatori:  Claudio Castellini  Carlo Arconi