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Domenica 22 ottobre 2023

ETRURIA

Ferento e Acquarossa

 

A poco meno di 40 anni dalla prima escursione di NaturAvventura in Etruria, continuiamo a scoprire un territorio suggestivo e ricco di vestigia: è quindi una prima questa escursione che l’Associazione propone alle socie e ai soci.

Andiamo nella zona di Ferento e delle sue importanti testimonianze archeologiche, le numerose meraviglie paesaggistico-naturalistiche e l’area storico-archeologica di Acquarossa.

PROGRAMMA

Con l’autobus (fermata per la colazione in fase di trasferimento) arriveremo poco fuori il paese di Grotte Santo Stefano e inizieremo a camminare: prima per comoda carreggiata poi per bel sentiero nel bosco giungendo in poco più di un’ora alla selvatica Solfatara di Ferento in cui per lungo tempo si è estratto zolfo; percorrendola a piedi ne aspireremo ancora il suo odore. Usciti dalla solfatara con un brevissimo tratto a fianco del torrente con l’acqua color ruggine, arriveremo ad un bel torrente (guado praticabile) da cui inizieremo la salita verso Ferento sempre su terreno abbastanza agevole. Poco prima della antica città scavi aperti indicano che la zona tutta è di valore archeologico. Si arriva quindi a Ferento con il suo meraviglioso teatro, le terme e tutto il complesso archeologico da visitare. L’ingresso alla zona archeologica curata dai volontari dell’Università degli Studi della Tuscia non ha biglietto, ma è gradita una donazione.

Brevemente alcune note sul valore del sito, la socia Lorena Rosi Bonci in loco saprà certamente farci conoscere meglio quanto vedremo.

Ferento: le rovine dell’abitato, città etrusca dal IV secolo a.C. con resti della cinta muraria in blocchi di tufo e della necropoli con tombe a camera del III al I secolo a.C). città romana poi, si trovano in splendida posizione su una sporgenza tufacea affacciata sui torrenti. Attraversata dalla via pubblica Ferentiensis (decumanus maximus dotato di un largo portico colonnato) divenne prima municipium e in età giulio-claudia raggiunse il suo massimo splendore con l’edificazione di sontuosi edifici pubblici (il teatro, l’anfiteatro, le terme e il foro) sino ad essere fregiata del titolo di civitas splendidissima. La sua distruzione ad opera dei viterbesi risale al 1172 e la sua scoperta è legata al nome dell’archeologo viterbese Luigi Rossi Danielli a partire dal 1906 sino al 1928.

La visita appagante ai resti della città in un paesaggio bucolico e accogliente offre il teatro, l’impianto termale e parte dell’anfiteatro, ma molto resta ancora da fare.

Al Museo Nazionale della Rocca Albornoz di Viterbo da vedere un prestigioso arredo statuario delle nove muse della mitologia classica che ornavano le nicchie dell’ordine inferiore del proscenio del teatro)

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Dopo la visita a Ferento e il pranzo si riparte per un breve spostamento in autobus per portarci nella zona dell’Acquarossa, vero specchio della Tuscia profonda, una continua scoperta in un ambiente lussureggiante, ancorché non valorizzato e spesso trascurato.

L’insediamento etrusco di Acquarossa si presenta in splendida posizione offrendo i suoi pochi resti curati dai volontari, anche se notevoli cartelli esplicativi ne raccontano l’importanza e la ricchezza dei reperti scoperti durante la campagna di scavo.

Anche qui Lorena Rosi Bonci ci illustrerà le caratteristiche del luogo.

L’area archeologica di Acquarossa è straordinariamente importante per lo studio della architettura urbana e domestica etrusca, fra l’altro l’insediamento è uno dei pochi che ci narrano la vita e non la morte di quel popolo. Individuato ai primi del secolo scorso sempre dall’archeologo viterbese Luigi Rossi Danielli (a cui si deve anche la valorizzazione della necropoli di Castel d’Asso dove siamo stati pochi anni fa); il sito venne scavato dal 1966 al 1975 dall’Istituto Svedese di Studi Classici con la partecipazione in persona del re Gustavo Adolfo: gli scavi riportarono alla luce un autentico abitato etrusco, in un territorio ricco di copiose tracce di insediamenti umani già dal neolitico: qui come in altre zone della Tuscia fiorì la cultura di Rinaldone e trovò casa quella villanoviana.

Si ritiene che l’insediamento risalga all’VIII secolo a.C. e prosperò per oltre due secoli prima di essere distrutta da una città rivale, forse Surina, centro etrusco sorto sul colle del duomo di Viterbo. Frontac o più probabilmente Ferenth doveva essere il nome della città, che evoca la città romana, anch’essa rasa al suolo in epoca medioevale da Viterbo.

Si segnala che tutti i reperti di Acquarossa sono stati conservati e allestiti in un organico percorso museale presso il Museo Archeologico Nazionale di Viterbo di cui si consiglia la visita.

 

Visitato il sito si scende per l’antica via e scavalcato il cancello si percorrono, con grande attenzione, poche decine di metri della Strada Pian del Cerro per portarci alla zona della Cascata e della Sorgente dell’Acquarossa. Il posto, tenuto malissimo, è comunque di grande fascino: una poderosa cascata rossa scroscia sotto una antica mola in rovina e pressoché di fronte, dalla parete sgorga una tenace sorgente della stessa acqua: uno per volta potremo riempire le nostre borracce della squisita acqua ferrosa.

             

Terminata la cerimonia si torna all’asfalto con attenzione per salire in autobus e tornare a Perugia.

Difficoltà: percorso E escursionistico con dislivello a salire e a scendere mt.300 per complessive ore 5 di cammino

 

Ritrovo e partenza:  Parcheggio Borgonovo - Perugia alle ore 07,30 poi Parcheggio Mercato Ponte San Giovanni ore 7,45. E' prevista la fermata colazione durante il trasferimento in autobus
Mezzo di trasporto:  Autobus (la gita non è effettuabile con le macchine)
Rientro a Perugia:  per ora di cena
Organizzatori:  Fausto Luzi  Renzo Patumi  
Traccia GPX:  231022-Ferento-Acquarossa.gpx Scarica file GPX Visualizza percorso
Interesse:  escursione di alto valore storico-paesaggistico- archeologico
Massimo numero di partecipanti:  36
Pranzo:  al sacco
Indicazioni utili

Attrezzatura: obbligatori scarponi alti da montagna, indicati i bastoncini e k.way. Portare almeno un litro di acqua. Opportuno ricambio in autobus.

Quota di partecipazione individuale

da un minimo di € 18 a un massimo di € 25 a seconda del numero dei partecipanti

Cancellazioni: eventuali rinunce successive al mercoledì 18 ottobre, comportano comunque il pagamento della quota autobus

Un eventuale annullamento per numero insufficiente di partecipanti, maltempo o qualsiasi altra causa verrà comunicato in tempo utile per email a tutti i soci, che sono pregati di controllare la loro posta elettronica, oppure di consultare il sito di Naturavventura. In mancanza di comunicazioni l’iniziativa si svolgerà come da presente programma.

L’iniziativa è riservata ai soci in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.