La Certosa c'attendeva ma di frati niente più,li francesi birboncelli avran portato via anche quelli?A marina tutto pesce a sazietàcon dovizia e gentilezza vien servito in quantità.C'è chi marca stretto che Furino in confronto è n'principiantee c'è chi fa solo il villeggiante.La mattina la luce di Scario ci dà il via all'inventario :scale, rampe, ciottoli e c'è pure l'Accattoli.C'è chi alla torre saracena già promette ke s'arenadetto e fatto, ce vedemo al postale, il dado è tratto.Si la vacca nun se scanza,il prode Renzo vacilla ma avanza,alla minaccia di cottura a foco lentola cornuta cambia tosto l'andatura, presa dallo sgomento.Il passaggio si fa ardito ma a Ciolandrea il pranzo si consuma col pane irrevenchito.A San Giovanni a Piro il gruppo si ricompattae la prima giornata è cosa fatta.Dopo cena damo i numeri e le cartellela Franci estrae, Ares dichiara ....ma il 51 duelle ???Il giorno doppo il Fausto illude : "nite, nite è tutta piana"te sarà parso !brontola il gruppo in fila indiana.Oddio la Novella è cascatatosto l'em rialzata,ma il sangue ....che impressione,curre Franco, cuce! mi riccomanno con precisione!Eccoci a san Silvestro (quil del gatto)tra 'na nota e 'na delizia la sera scorre in gran letizia.Il tempo è tiranno, okkio a 'n perde il treninoche il prossimo arpassa n'antranno.Tra i volteggi e le piroettele ore si fan strette,dopo lo spumante ed i bottigimo a letto che sen cotti!Oggi lasciamo il Cilentoe ringraziamo Renzo e Faustoper avercelo fatto conoscere a passo lento.Buoni passi da Gian Piero.
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