VENTENNALE
PROFILO DI MASSIMO MARCHINI
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"L'avventura di Massimo Marchini"
Uno stimolo per i primi passi di NaturAvventura
Perugia - Ex Chiesa della Misericordia
29 Settembre - 08 Settembre 2006
Massimo Marchini
Nato a Perugia nel 1950
Scout, Medico, Alpinista,
Autore di libri, saggi, films sulla montagna
Scomparso a Perugia nel 1990
Non è possibile definire un ricordo il pensiero di una persona il cui incontro ha segnato la tua vita. Non è semplice ricordo il pensiero di Massimo.
(Fernando Sulpizi. "Cammino Scavalcato")
Hanno aperto una infinita' di vie nuove sull'Appennino ed hanno fatto diverse spedizioni. Ma non e' il numero delle cime o vie che conta.
Trovarono le loro mete in zone non affollate e là stavano bene come due "animali di montagna", esseri semplici in mezzo ad un mondo "scarso" che nella sua aspra solitudine apparteneva tutto a loro e che nella sua scarsità lasciava vagare libero il pensiero.
(Kurt Diemberger. "Cammino scavalcato".)
…nel suo racconto sembrava accentuarsi ancora la sua figura di un uomo quieto e discreto, non in cerca di riconoscimenti e di onori, ma persona che perseguiva umilmente una missione ed una ricerca, e per questo si preparava e si perfezionava.
Così ho sentito il rapporto di Massimo con la montagna.
Massimo amava molto la sua professione di Medico, così come egli l'aveva costruita.
Anche qui, si era buttato con grande dedizione ad apprenderla e con grande tenacia a praticarla.
Era un uomo per il quale era più importante essere che avere..
(Mario Santi. "Cammino scavalcato")
Ho preferito lasciare alle parole degli Amici il ritratto umano di Massimo. Ho scelto così ad un anno dalla sua morte quando ho deciso di ricordarlo con il libro "Cammino scavalcato".
Preferisco fare oggi la stessa cosa perché non diventi autocelebrazione il ricordo di un'Avventura di Vita lunga diciannove anni.
Sembrano tanti se si pensa all'immediatezza con cui oggi si consuma il tempo…
Ho imparato da Massimo a vivere la natura in ogni suo aspetto, sfruttando le varie tecniche, dall'alpinismo, al nuoto, alla speleologia per entrare sempre più profondamente nei luoghi, per capire soprattutto la storia e la cultura dei posti.
Attraverso il rispetto per la gente che abitava i nostri luoghi di avventura, siamo riusciti a trasformare le performances sportive in un'esperienza molto personale, sempre vissuta a fianco dei Montanari, dalle Ande, ai Deserti, al nostro vicino Appennino, all'Himalaya.
Abbiamo spesso "raccontato" questa nostra vita con audiovisivi e filmati, fino ad ottenere al 34° Filmfestival Internazionale della Montagna di Trento il riconoscimento di migliore opera fuori concorso con l'audiovisivo "Relazione di Racconti Incredibili nelle Antiche Città del Nera".
A questo punto anche Perugia e l'Umbria apprezzano Massimo Marchini.
La nostra vita di avventura culturale trova un grande feeling con Luciana Mascolo, Teo Maronetto, Lorenzo Hendel, Pino Galeotti, Rita Dottorini che in quegli anni "animavano" la sede RAI dell'Umbria. Giampiero Margaritelli, Luciano Moretti, instancabili nel prestare la loro voce ai nostri personaggi.
Le cronache alpinistiche internazionali trovano interessante il nostro concatenare vie (possibilmente nuove) e montagne, in più giorni, sempre su pareti impegnative, fino ad attraversare interi massicci, in Appennino in inverno, in Sinai, sulle Ande.
Intanto il mondo lontano, che noi avevamo esplorato come un sogno che iniziava sul vecchio atlante geografico e si concretizzava lentamente, collezionando notizie qua e là, fino a formare un collage di informazioni appena sufficienti per partire, intanto queste terre cominciavano a subire il "colonialismo" alpinistico o turistico.
Tornare dal deserto della Giordania (1987) fu come fuggire dall'interno di un depliant.
Per anni l'inverno diventa la loro stagione; prendono ad esplorare sistematicamente gli angoli più nascosti dove l'acqua gelando "…crea ponti di cristallo verso il cielo…"
(Vincenzo Abbate. "Appennino d'Inverno")
Dietro casa, nelle nostre montagne ritroviamo l'Avventura vera, quella che Massimo aveva sempre avuto dentro di sé, quella che così intensamente aveva vissuto tra gli Scout di Perugia.
Dice ancora Kurt …un mondo in equilibrio, nel quale, indipendenti come erano, non conducevano certo una vita facile… ma avevano fatto la loro scelta.
Un mondo che Massimo ha serenamente lasciato il 19 giugno 1990 perché nel viaggio della vita é stato chiamato ad incamminarsi davanti.
Paola Gigliotti
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